La yogurtiera è un elettrodomestico che ci aiuta a fare lo yogurt in maniera davvero molto semplice. Questo dispositivo è una piccola incubatrice in grado di tenere il latte inoculato, cioè nel quale abbiamo aggiunto i fermenti lattici vivi, a una temperatura di 40-45 °C, che è quella ideale affinché avvenga la sua trasformazione in yogurt. I lattobatteri responsabili della formazione di questo importante alimento sono due: Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus e Streptococcus thermophilus, che una volta miscelati al latte operano una fermentazione enzimatica di questo prodotto in modo coordinato, infatti, Streptococcus crea le condizioni ottimali perché Lactobacillus operi questa scissione. In poche parole, con la fermentazione, il glucosio, il principale zucchero contenuto nel latte, è scisso in acido lattico da parte dei batteri di cui vi abbiamo appena parlato.
La produzione di acido lattico determina un cambiamento delle caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche e nutrizionali del prodotto di partenza: quello che si forma è un nuovo alimento, appunto lo yogurt. La yogurtiera non fa che creare le condizioni ideali affinché tutto questo avvenga in modo rapido e semplice.
L’elettrodomestico è provvisto di una resistenza elettrica che determina la produzione di calore. Il latte, miscelato ai fermenti lattici, è trasferito all’interno dei contenitori in dotazione dell’apparecchio. Ci sono modelli a caraffa, cioè a contenitore unico, e quelle a vasetti, con recipienti della capacità di 100-150 ml, che una volta riempiti devono essere posti sul piano riscaldato della yogurtiera. Poi, si chiuderà l’apparecchio con i suoi coperchi e si avvierà la fermentazione, semplicemente, collegando la yogurtiera alla corrente elettrica e schiacciando il tasto di accensione.
Il tempo necessario alla formazione dello yogurt va dalle 6 alle 10-12 ore. Alcuni dispositivi sono provvisti anche di un timer, che rende ancora più comodo l’utilizzo di questo elettrodomestico, soprattutto se non siamo in casa o lo mettiamo in funzione la notte. Quando lo yogurt è pronto, non si dovrà fare altro che aspettare che si raffreddi per poi riporlo in frigorifero.
Quando si è orientati verso l’acquisto di una yogurtiera, può capitare di fare un po’ di confusione tra i diversi modelli che il mercato offre e avere dei dubbi su quale sia meglio prendere. In commercio ci sono essenzialmente due tipologie, quella a caraffa e quella a vasetti. I materiali di fabbricazione per entrambi i modelli sono la plastica, soprattutto per la scocca esterna e i coperchi. I contenitori possono essere sia in vetro sia in plastica.
L’acquisto di un modello rispetto a un altro non incide assolutamente sul buon risultato del vostro yogurt. Infatti, sia la tipologia a cestello che quella a vasetti è molto semplice da usare ed entrambe hanno lo stesso sistema di funzionamento, che è quello di fungere da incubatrice per il latte posto a fermentare.
Quello che potrebbe, invece, incidere sulla vostra scelta è la diversa capacità di produzione e l’ingombro dell’apparecchio. Le yogurtiere a cestello, infatti, sono quelle meno ingombranti e offrono la possibilità di fare anche 1.5 litri di yogurt alla volta, con l’unico svantaggio di dover fare un solo gusto per ogni inoculo. I modelli a vasetti, invece, sono un po’ più ingombrati ma consentono di fare anche più gusti. Pertanto, se avete poco spazio in dispensa, ma siete abituati a consumare tanto yogurt, allora la tipologia a cestello potrebbe fare al caso vostro. Viceversa, se la vostra esigenza personale è quella di accontentare i diversi gusti in famiglia e, soprattutto, avere lo yogurt già diviso in porzioni, allora orientatevi verso l’acquisto della yogurtiera a vasetti.
Tanto i costi e i consumi energetici di questi elettrodomestici sono, per entrambe le tipologie, accessibili a tutti.
Le yogurtiere sono degli elettrodomestici molto economici, in termini di acquisto, infatti, i loro prezzi medi di mercato si aggirano tra i 15 e i 40 euro. I modelli a cestello sono quelli più convenienti, mentre il costo delle yogurtiere a vasetti varia in base alla dotazione dei vasetti, da 6 a 14, e della tecnologia di fabbricazione. I dispositivi di acciaio Inox, con schermi a LED, sono quelli per i quali potreste trovare prezzi di vendita più alti.
Alcuni elettrodomestici di nuova generazione offrono la possibilità di fare sia lo yogurt sia il formaggio, il costo medio di questi apparecchi è naturalmente più elevato di quelli medi appena indicati.
Le yogurtiere sono degli elettrodomestici molto utili sotto diversi punti di vista. Questi macchinari, infatti, uniscono al loro ridotto costo di acquisto, la facilità di utilizzo e il basso consumo energetico. Le yogurtiere consumano in media circa 20 W. I modelli con più vasetti e con schermo LED arrivano a consumare anche 30 W. Si tratta comunque di potenze energetiche molto basse, che vi permetteranno di utilizzare questo dispositivo anche insieme con altri elettrodomestici.
Inoltre, i bassi consumi energetici e la convenienza a produrre in casa il vostro yogurt, v’invoglieranno ancora di più a utilizzare spesso la yogurtiera.
Fare lo yogurt in casa è un’operazione molto semplice. Il primo passo parte dalla scelta del latte e dei fermenti necessari al suo inoculo. Il latte può essere fresco o UHT, intero e parzialmente scremato. Vi sconsigliamo un latte scremato perché in vostri yogurt verrebbero troppo liquidi. Invece, potrete utilizzare anche latti non vaccini, come quello di capra, di soia e di riso.
Se acquistate latte fresco, questo deve essere bollito per almeno 10-15 minuti, e poi fatto raffreddare a temperatura ambiente. Quest’operazione, da fare necessariamente sul latte fresco, è essenziale per due motivi:
- abbassare la carica dei microorganismi presenti, i quali potrebbero interferire con lo sviluppo dei fermenti lattici che andrete a inoculare, con sviluppi negativi sulla qualità e sulla consistenza del prodotto finale;
- le alte temperature fanno si che le caseine precipitano, determinando la formazione di un coagulo più compatto.
I fermenti lattici sono invece necessari alla trasformazione del lattosio in acido lattico e alla conseguente formazione dello yogurt. I fermenti necessari sono due: Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus e Streptococcus thermophilus. Potrete usare come starter sia un vasetto di yogurt che quelli liofilizzati venduti in farmacia. Per fare lo yogurt vi basterà miscelare bene i fermenti scelti in poco latte e poi versare il resto del liquido. A questo punto potrete anche aggiungere altri ingredienti, per avere yogurt di gusti diversi: vaniglia, caffè, frutta a pezzi o frullata, cioccolato etc. Una volta versata la miscela di latte e fermenti negli appositi contenitori, non dovete fare altro che mettere questi ultimi nella yogurtiera e avviare la fermentazione.
Lo yogurt sarà pronto dopo un periodo d’incubazione che va dalle 6 alle 8-12 ore e più, in funzione della tipologia di latte e di starter che avrete utilizzato. In ogni caso, già dopo 6 ore potrete verificare se il vostro yogurt è pronto, nel caso spegnete la macchina e attendete che questo abbia raggiunto la temperatura ambientale prima di conservarlo in frigorifero.
Quando usate un elettrodomestico, una delle domande più frequenti è il tempo necessario per il suo uso corretto, in particolare se l’apparecchio deve stare acceso per molte ore. Premettendo che la yogurtiera è un elettrodomestico che consuma davvero poco, circa 20 W, in media per fare lo yogurt in casa occorrono dalle 6 alle 12 ore. I tempi dipenderanno dalla tipologia di latte utilizzata e dalla qualità dei fermenti. Il latte intero e uno starter ricco e vitale sono quelli che vi faranno addensare prima lo yogurt. Un altro fattore che incide sui tempi di formazione dello yogurt è la temperatura dell’ambiente. In estate è molto probabile che otterrete i vostri yogurt in meno tempo rispetto al periodo invernale.
Lo yogurt di soia è un alimento sano e leggero, particolarmente indicato nell’alimentazione di chi è a dieta, perché poco calorico, di chi soffre di colesterolo alto, oppure di chi è intollerante al lattosio e alle proteine del latte. Infatti, essendo privo di sostanze di natura animale, è l’ideale come nutrimento per colore che, a causa di varie allergie, vedono ridursi la tipologia di alimenti che possono assumere quotidianamente.
Preparare lo yogurt di soia è molto semplice e con l’uso della yogurtiera il procedimento è ancora più facile e dal risultato assicurato.
Per realizzarlo vi occorrerà un litro di latte di soia e 1 vasetto, da 125 ml di yogurt alla soia, non zuccherato e senza aromi aggiunti, oppure una bustina di fermenti lattici. Il latte deve essere prima riscaldato alla temperatura di 40°C, per facilitare fin dall’inizio l’attivazione della fermentazione. Sciogliete i fermenti o lo yogurt del vasetto in poco latte, facendo attenzione che non si formino grumi, poi versate il resto del liquido. A questo punto non dovrete fare altro che procedere come per un comune yogurt e cioè versare la miscela nei contenitori della yogurtiera, coprire con il coperchio e avviare la fermentazione.
Perché lo yogurt di soia si formi occorre più tempo rispetto a quello tradizionale. In genere, sono necessarie almeno 10-12 ore di fermentazione per avere un prodotto ben riuscito.
Una volta pronto, lo yogurt di soia deve prima raffreddare per poi essere trasferito in frigorifero per la conservazione, che dovrà avvenire entro una settimana dalla sua produzione. Può anche essere arricchito con frutta a pezzi o frullata e aromi a piacere.
Lo yogurt è un alimento che deve essere conservato necessariamente a +4°C, cioè alla temperatura di frigorifero. All’interno c’è una popolazione microbica molto attiva, rappresentata principalmente da batteri buoni per il nostro organismo. Questi organismi sono responsabili delle caratteristiche di qualità e di gusto del nostro prodotto. Solo a +4°C questa flora microbica resta viva e vitale, garantendo così la sanità e qualità organolettiche del prodotto.
A temperature più alte, invece, si rischia che altri batteri prendano il sopravvento, determinando la formazione di sostanze tossiche per il nostro organismo.
Per quanto riguarda, invece, i tempi di conservazione, è bene consumare gli yogurt fatti in casa entro 8-10 giorni dalla loro produzione: oltre questo periodo i fermenti lattici potrebbero iniziare a calare di numero a favore di altri microorganismi non buoni eventualmente presenti nel prodotto di partenza.
Lo yogurt è un alimento sano e genuino, adatto all’alimentazione di grandi e piccini. Per rendere quest’alimento ancora più ricco d’importanti elementi nutritivi, potrete aggiungere alle vostre produzioni casalinghe della frutta e fare così lo yogurt con mele, pere, banane, fragole, frutti di bosco e frutta esotica. Nello yogurt fatto in casa, pertanto, si può aggiungere la frutta che preferite, a patto di utilizzare prodotti di stagione e, ove possibile, biologici. In quest’ultimo caso, vi consigliamo di non togliere la buccia alle mele e alle pere, così da beneficiare anche dell’apporto in fibre che questa vi garantirà.
Per preparare lo yogurt alla frutta, vi basterà scottare in padella 300 g di frutta fatta a pezzi con 1-2 cucchiai di zucchero semolato. Una volta fredda, aggiungerete la frutta a 1 litro di latte inoculato con il fermento. La frutta può essere lasciata a pezzi oppure frullata. Ponete i vasetti a fermentare e quando il vostro yogurt sarà pronto, fatelo raffreddare bene prima di riporlo in frigorifero.
Il lattosio è il principale zucchero contenuto nel latte. Questa sostanza, una volta ingerita, è scissa dal nostro organismo, nelle sue componenti, il glucosio e il galattosio, a opera dell’enzima lattasi, prodotta a livello del duodeno. Gli zuccheri semplici in cui è scisso il lattosio, sono facilmente assimilabili dal nostro organismo. Può capitare che in alcuni soggetti, per cause diverse, l’enzima lattasi sia prodotto in quantità non sufficiente a operare questa scissione, con la conseguenza che il lattosio ingerito arriva intatto all’intestino crasso, dov’è fermentato dalla flora microbica presente, con conseguente produzione di gas, che determinano:
- gonfiore
- meteorismo
- cattiva digestione
- diarrea o stipsi
Per questo motivo, le persone intolleranti al lattosio devono consumare alimenti che ne contengono in quantità ridotte.
Lo yogurt è un prodotto che già di suo ha un basso contenuto di lattosio, questo perché lo zucchero del latte è scisso, nelle sue due componenti, da Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus e Streptococcus thermophilus, durante i processi di fermentazione del latte stesso.
Nei soggetti fortemente intolleranti, però, questo potrebbe non bastare. Allora si ricorre alla produzione di yogurt delattosati che possono essere fatti tranquillamente anche in casa, con un notevole risparmio economico, giacché quelli commerciali sono molto più costosi rispetto a quelli tradizionale. Per produrre il vostro yogurt delattosato vi basterà aggiungere a 1 litro di latte intero, senza lattosio, una bustina di fermenti lattici oppure 1 vasetto di yogurt delattosato. Il prodotto finale sarà, naturalmente, meno compatto rispetto a quello che potreste ottenere partendo da un latte che non ha subito l’aggiunta dell’enzima lattasi all’origine.
Il nostro consiglio, è però quello di non eliminare del tutto il lattosio dalla dieta, anche se si è fortemente intolleranti, perché l’introduzione di questo zucchero nel nostro organismo stimola comunque le cellule intestinali a produrlo. Piuttosto, aggiungete a un buon latte crudo, oltre i normali fermenti lattici, anche dei probiotici che vi aiuteranno a riequilibrare la flora intestinale, favorendo la digestione del lattosio ingerito.
Per fare lo yogurt in casa potrete utilizzare vari tipi di latte. Il latte vaccino è quello che vi consentirà di ottenere uno yogurt classico, dalla consistenza compatta o cremosa, in base ad alcuni accorgimenti che imparerete con il tempo. Si può utilizzare sia il latte fresco sia quello pastorizzato. Il latte intero vi darà uno yogurt più compatto, quello parzialmente scremato, invece, un prodotto finale più cremoso.
Può capitare che, per la stessa tipologia di latte, variando le marche otterrete uno yogurt dal sapore e dalla consistenza diversi. Ad esempio, se avete deciso di fare lo yogurt da latte fresco intero e il prodotto finale non vi soddisfa per gusto e compattezza, allora provate semplicemente a cambiare la marca del latte che usate per fare l’inoculo. Vedrete che otterrete uno yogurt dalle qualità organolettiche del tutto diverse.
Con il tempo, in ogni caso, imparerete a gestire meglio i vari prodotti tenendo conto dei vostri gusti. Oltre al vaccino, potrete utilizzare anche altri tipi di latte per le vostre produzioni, come quello di capra, di soia, di avena, di riso. Ovvio che le consistenze e i sapori finali dei vostri yogurt saranno diversi. Ricordate che con latti non di origine animale si tende ad avere un prodotto meno solido.
Può capitare, soprattutto se siete alle vostre prime esperienze, che lo yogurt resta piuttosto liquido o, comunque, non raggiunge quella densità che voi desiderate. Uno dei motivi principali per cui è poco compatto è la mancanza di grasso nel latte di partenza.
Se usate un latte parzialmente scremato o, peggio ancora, un latte vegetale, è molto probabile che il vostro yogurt sia poco denso e, in alcuni casi, addirittura liquido.
Se siete amanti dello yogurt compatto, allora dovrete, necessariamente, utilizzare un latte intero, perché più ricco di grassi, meglio ancora se fresco. Attenzione: il latte crudo deve essere bollito per almeno 15 minuti, solo in questo modo ridurrete drasticamente la carica microbica presente e determinerete la precipitazione delle proteine che così vi garantiranno un prodotto più compatto.
Spesso, la causa della scarsa densità dello yogurt potrebbe anche ricercarsi nella qualità dello starter utilizzato.
Affinché si formi un buon prodotto, è necessario che i batteri deputati alla formazione dello yogurt, cioè Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus e Streptococcus thermophilus, siano vitali e in numero sufficiente. A volte, cambiare semplicemente la marca dello yogurt che utilizziamo come starter può aiutarci a ottenere un prodotto più compatto o cremoso.
L’acidità che contraddistingue il sapore dello yogurt è un elemento essenziale per la sua corretta conservazione. Durante la fermentazione del latte, a opera dei fermenti lattici, vi è la trasformazione del lattosio in acido lattico, questo determina un abbassamento del pH. L’acidità dello yogurt crea un ambiente sfavorevole allo sviluppo di microorganismi e favorisce, invece, quei microorganismi definiti probiotici che, una volta nel nostro organismo, contribuiscono a riequilibrare la flora intestinale.
Anche se il gusto eccessivamente acido non è molto gradito al palato, pensate attentamente a come questo fattore è importante per garantire una qualità elevata allo yogurt, soprattutto per la nostra salute.
In commercio oggi ci sono prodotti dove l’acidità dello yogurt è molto ridotta. A nostro avviso, però, è tutta una questione di abitudine e basterà “addestrare” il nostro palato a questo gusto così particolare. L’acidità dello yogurt dipende essenzialmente da due fattori:
- qualità dello starter che avete utilizzato;
- tempi di fermentazione, che se troppo lunghi vi possono dare, sicuramente, un prodotto dal sapore più acido.
Pertanto, se proprio siete decisi a mitigare il gusto acido, allora provate a cambiare la marca che usate come starter oppure fate attenzione ai tempi di fermentazione, in particolare in estate, quando le temperature più alte potrebbero abbreviare i tempi d’incubazione.
Lo yogurt è un alimento molto consumato nel mondo perché caratterizzato da un’elevata digeribilità accompagnata da una buona tollerabilità, infatti, anche chi è intollerante al lattosio può consumare tranquillamente questo prodotto.
Una delle caratteristiche principali di quest’alimento è che durante il processo di fermentazione del latte, operato da Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus e Streptococcus thermophilus, buona parte del lattosio contenuto nel latte è scisso in galattosio e glucosio. Questo fenomeno rende lo yogurt più tollerante proprio da parte di chi ha problemi a digerire il lattosio.
Inoltre, i batteri lattici contenuti nello yogurt svolgono un ruolo importante del riequilibrio della flora intestinale, a scapito dei batteri fermentativi, con un conseguente miglioramento della digestione e dell’assorbimento dei principi nutritivi contenuti negli alimenti. Purtroppo, buona parte dei batteri lattici implicati nella formazione dello yogurt muoiono a contatto con i succhi gastrici del nostro stomaco, per questo sono da preferire quei prodotti con aggiunta di fermenti probiotici, in grado di arrivare indenni al nostro intestino, grazie alla loro maggiore resistenza. Lo yogurt, inoltre, è una buona fonte di vitamine (A, C e quelle del gruppo B), sali minerali (in particolare il calcio e il potassio), proteine e grassi. Pertanto, il consumo abituale di quest’alimento ha una serie di vantaggi:
- è digeribile, pertanto adatto a tutte le età;
- riequilibra la flora intestinale, contribuendo a prevenire le infiammazioni e a combattere la stitichezza;
- migliora l’assorbimento degli altri nutrienti;
- è buono e versatile nel gusto;
- previene l’osteoporosi;
- è dietetico, dunque adatto a chi è sottoposto a regime alimentare;
- è energizzante, perciò è un ottimo alimento per i ragazzi e gli sportivi.
Naturalmente noi vi consigliamo di consumare un prodotto fatto in casa, a partire da un buon latte fresco, meglio se biologico, evitando, invece, lo yogurt commerciale, che è pieno di additivi e zuccheri aggiunti.
Rispetto al prodotto tradizionale, lo yogurt greco ha un sapore e una consistenza diversa, oltre che un maggior contenuto proteico e lipidico. Entrambi i prodotti sono ottenuti a partire dallo stesso latte e con l’utilizzo degli stessi fermenti, cioè Lactobacillus delbrueckii subsp. bulgaricus e Streptococcus thermophilus, ma nel caso specifico dello yogurt greco si opera una filtrazione finale del prodotto ottenuto che determina la separazione del siero dalla parte cremosa. Questo processo, oltre a rendere più compatto lo yogurt greco, fa si che siano eliminati nel siero il sodio e quella parte di lattosio che non è stata scissa dai batteri lattici. Ecco perché lo yogurt greco è consigliato alle persone soggette a dieta iposodica e agli intolleranti al lattosio. Inoltre, la lenta filtrazione finale determina una concentrazione del contenuto proteico e lipidico di questo prodotto che risulta, pertanto, più nutriente ed energetico. Il sapore acido dello yogurt greco è dovuto al fatto che in quest’alimento non sono aggiunti zuccheri, tra l’altro anche lo yogurt tradizionale senza l’aggiunta di sostanze dolci ha un sapore più aspro.
Lo yogurt greco può anche essere prodotto tra le pareti di casa: una volta ottenuto con il metodo consueto, vi basterà filtrarlo, con un colino a maglie molto strette, per almeno due ore; in questo modo eliminerete tutta la parte liquida, rappresentata dal siero, ottenendo un prodotto più compatto.
Il primo passo da fare per ottenere uno yogurt più compatto è la scelta del latte che deve essere, necessariamente, intero. Inutile cercare di ottenere uno yogurt denso utilizzando un latte parzialmente scremato, peggio ancora quello scremato.
Ottimi risultati si ottengono con latte fresco crudo, preventivamente bollito e fatto raffreddare.
Anche la scelta dei fermenti lattici, naturalmente, è importante. Se non riuscite a ottenere uno yogurt della consistenza desiderata, pur utilizzando latte intero, allora, provate a cambiare la qualità dei fermenti latti che, ricordate, devono essere tanti e vitali. Sulla compattezza, poi, incide senza dubbio anche il tempo di fermentazione associato alla temperatura ambientale.
Un prodotto più compatto può essere ottenuto anche utilizzando il metodo per la produzione dello yogurt greco: una volta pronto, fate colare il vostro yogurt in un colino a maglie molto strette, per almeno 2 ore; questo procedimento eliminerà il siero e renderà il prodotto molto compatto.
E’ possibile produrre lo yogurt con latti diversi da quelli vaccini, naturalmente il sapore e la consistenza dei prodotti finali saranno del tutto diversi da quelli che otterreste da latte di mucca. Ovvio che anche la scelta del giusto starter ha la sua importanza, in particolare la carica microbica di partenza e la qualità dei batteri lattici, che devono essere sempre tanti e vitali. Pertanto, con la yogurtiera, potrete divertivi a ottenere yogurt con latte di riso, di cocco, di capra, di soia, di mandorla e di avena.
Ricordate, però, che i tempi di fermentazione varieranno in relazione al tipo di latte utilizzato e saranno comunque superiori rispetto a quelli necessari a ottenere uno yogurt con latte di mucca.
Lo yogurt è un alimento molto consumato per le sue molteplici virtù salutari: è leggero, digeribile, ha un buon apporto di Calcio e di alcuni micronutrienti. Per questo è consigliato nell’alimentazione delle persone che sono a dieta ma anche dei più piccoli. Spesso ci si chiede quante calorie abbia uno yogurt. Ebbene, per rispondere a questa domanda, bisogna considerare la tipologia di prodotto consumata, in relazione a una serie di fattori che sono:
- il latte di partenza adoperato
- l’aggiunta di zuccheri
- l’aggiunta di frutta e altre sostanze alimentari
Sicuramente lo yogurt bianco, senza zuccheri aggiunti, è il prodotto migliore dal punto di vista salutistico. Il contenuto calorico varia in relazione alla tipologia di latte utilizzato e va, per 100 g di prodotto, dalle 66 Kcal, del prodotto ottenuto da latte intero, alle 36 Kcal circa, di quello definito magro. Naturalmente questi valori salgono nel caso di yogurt con zuccheri o per quelli alla frutta.
Purtroppo il sapore dello yogurt naturale non piace sempre a tutti, perché è particolarmente acido. Per questo motivo, le industrie produttrici aggiungono dei dolcificanti che ne mascherano il sapore, ed è ovvio che anche il contenuto calorico è alterato.
Se siete a dieta e dovete stare attenti alle calorie ingerite, allora vi consigliamo di produrre i vostri yogurt da latte intero fresco, in questo modo avrete un prodotto molto denso, con un alto potere saziante, e senza l’aggiunta di zuccheri.
Fare lo yogurt in casa è conveniente e salutare. Intanto, i costi per produrre da sé 1 Kg di yogurt sono davvero molto bassi e più vantaggiosi rispetto ai prezzi del supermercato. Sicuramente, il motivo fondamentale per il quale è meglio autoprodursi questo prodotto sta nella scelta e nella qualità degli ingredienti di partenza.
Se provate a leggere le etichette degli ingredienti degli yogurt venduti in commercio, ne troverete una serie abbastanza lunga, che va dagli addensanti, ai conservati, alle sostanze dolcificanti e così via. Tutto questo allontana di parecchio il prodotto dal concetto di alimento sano e naturale.
Lo yogurt vero e proprio ha un sapore che non a tutti piace, che le industrie di produzione cercano di camuffare in vari modi, soprattutto per renderlo quanto più appetibile e accaparrarsi grosse fette di pubblico. Viceversa, nello yogurt fatto in casa, siamo certi di quello che andiamo a utilizzare: latte, fermenti, frutta fresca o essiccata, aromi vari. Possiamo dolcificare il nostro prodotto con lo zucchero di canna, quello semolato o, meglio ancora, con il miele.